NOTE GEOLOGICHE
Maladroxia è una spiaggia di fondo baia, impostata ad arco, rivolta a levante verso il Golfo di Palmas, in corrispondenza di un’insenatura generatasi dall’interruzione del tratto costiero roccioso dei calcari mesozoici del Cretacico inferiore (Urgoniano Auct.) di circa 130 milioni di anni fa, che rappresentano il basamento geologico dell’isola. Qui si deposita il materiale sedimentario proveniente in massima parte dal canale torrentizio omonimo del Rio Maladroxia in prossimità della sua foce. L’arenile è al riparo dal vento di maestrale ma da SE subisce l’azione del moto ondoso durante le mareggiate di Scirocco.
La conformazione naturale della baia ha suggerito nei millenni anche il suo nome, essendo questo derivato dal termine fenicio “MalatRosh” che significa letteralmente “Rifugio del Capo” , intendendolo come l’approdo sicuro più vicino al punto che segna la divisione del Canale di Sardegna dal Mare di Sardegna. Si tratta di un arenile lungo circa 500 m costituito da sabbia grigio chiara fine, molto soffice, con tratti misti a ciottoli, dal fondale molto basso che si protende per decine di metri dalla battigia digradando in profondità dolcemente verso il largo.
Maladroxia è anche nota per essere un sito di acque termali che fuoriescono dal fondale sabbioso in più punti a diverse decine di metri di distanza dalla battigia. Acque calde sfruttate già dal tempo dei Romani fino ai primi decenni del ‘900,benché oggi non sia rimasta purtroppo alcuna testimonianza delle vecchie strutture. Percorrendo questo tratto di fondale basso, soprattutto nelle belle giornate di calma piatta e di acqua limpida, è possibile osservare le bollicine che fuoriescono dalla sabbia e apprezzare il calore dell’acqua. Va ricordato che queste acque termali non hanno alcuna connessione con un’eventuale attività vulcanica latente, bensì con la tettonica locale, e sono il risultato di un riscaldamento naturale progressivo delle acque meteoriche superficiali che penetrano molto in profondità nel sottosuolo. Analoghe emergenze di acque termali sono anche note verso la spiaggia di Coaquaddus poco più a S.
Testi: Dott. Geol. Roberto Rizzo Ph. D. – Area Tecnica Ambientale Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
Foto:Giacomo Pili